Oggi volevo condividere con voi alcune riflessioni che sto facendo in questo periodo a casa.
Il mio lavoro si svolge in prevalenza a casa per cui non ho sentito molto la differenza nel dover adattare le mie giornate a ritmi più intimisti.
Certo è calata la domanda per cui cucino meno per lavoro ma di fatto cucino di più per noi, visto che entrambi consumiamo tutti i pasti in casa a differenza del solito.
Certo, io che sono molto socievole, trovo strano e stretto non uscire per vedere le amiche, per andare ad una mostra o un concerto o semplicemente a trovare mia mamma per un caffè ma ho scoperto una grande forza da parte di tutte le persone che conosco nel cercare di ingegnarsi per sentirci più vicini (quante video chat! E vedere usare strumenti così elettronici da parte di chi fino a ieri usava ancora il telefono fisso…beh, un gran risultato no?)
L’aspetto che più mi ha disorientato è stato quello del trovare ispirazione.
Io trovo molta ispirazione dalle persone che stimo, dai libri e la musica che ascolto ma, e ne ho avuto la conferma proprio in questi giorni in cui ne sono privata, la maggior fonte di ispirazione me la dà la natura e la convivialità. Anche con persone che non conosco.
Stare in mezzo al verde, seduta al tavolino di un bar a guardare le persone che sfiorano la mia vita, mangiare cibi cucinati da altri, viaggiare e tanto altro sono una fonte incredibile di ispirazione.
Per ovvie ragioni in questi giorni le mie fonti di ispirazioni sono carenti e vi dirò che i primi giorni ho avuto un attimo di smarrimento, vagavo per le stanze non sapendo bene da dove incominciare le giornate.
Poi, una mattina, in cui mi vestivo come al solito, come se fossi dovuta andare fuori, ho realizzato che questa forzatura poteva essere una grandissima opportunità.
A parte stilare le mie solite liste per sbrigare tutte quelle faccende noiosissime, sia casalinghe che lavorative (da quando ho aperto SpicyDeb non sono mai stata così in pari con le carte burocratiche!), ho iniziato a guardare con occhi diversi la mia casa, in cui abbiamo messo tanta passione e impegno per renderla come la volevamo e ad oggi ci siamo profondamente grati per aver fatto quello sforzo in più in un periodo che non vedevamo l’ora che i lavori finissero.
La casa con i suoi abitanti, e non solo umani, è una fonte pazzesca di creatività: vedi parti della cucina cambiare di colore a seconda della luce esterna, senti il profumo del bucato appena fatto, passando per andare da una stanza all’altra (in genere il bucato noi lo stendiamo il fine settimana, quando per la maggior parte del tempo stiamo fuori casa), senti le “articolazioni” della casa muoversi, non coperte dalla televisione o dallo stereo che, sì continuiamo a guardare e ascoltare ma non 24hsu24h.
E poi ti accorgi dei vicini, guardi dalla finestra e finalmente vedi fuori, vedi chi abita non lontano da te ma che magari non hai mai visto (e magari è la stessa persona che osservo seduta al bar, con il mio caffè).
Ho quindi iniziato ad avere mille idee per la mia attività: sto sperimentando, e ancora tanto lavoro devo fare, per fornire più contenuti a voi, sto studiando per potervi trasmettere ulteriori nozioni utili per la nostra alimentazione, sto immaginando e cercando di donarvi qualche minuto di spensieratezza condividendo le mie ricette (e la mia faccia!!e non potete nemmeno immaginare quanta fatica faccia visto che non mi piaccio mai in foto, figuriamoci in video J).
Lo so, non è sempre facile ma è nostro dovere provarci, per noi.
Al ritorno della normalità ci scontreremo tutti con il dover riprendere le fila di dove eravamo rimasti e sicuramente dovremo rimboccarci le maniche per ripartire ma di bello c’è che, come le sardine si muovono nella stessa direzione e possono rompere una rete (vi ricordate nel cartone animato Nemo?), anche noi non saremo soli. Uniti ri-partiremo. Aiutiamo la ripartenza facendoci trovare pronti: mettetevi in pari con gli arretrati, sbrigate la noiosa burocrazia, studiate, sperimentate, immaginate.
Vedrete che come tanti piccoli pezzi di puzzle, tutto quello che farete ora si incastrerà nel disegno del futuro arcobaleno che ci aspetta.
Vi lascio con una ricetta che è una sintesi di quanto detto sopra: un esperimento, non mi sono vincolata ai “ma così non va! Non è questo il metodo! ma che sei matta??” e mi son lasciata trascinare dall’estro del momento e mi ha divertito tantissimo!
Have many wonderful days, guys!
NO FAKE NEWS, YES FAKE PIZZA
Prima apriamo il frigo e la dispensa…
- 100 gr di farina di ceci (anche di altro legume va benissimo, come lenticchie, fagioli, piselli…)
- 200 gr di brodo fatto con gli scarti delle verdure (in alternativa acqua a cui potete aggiungere delle spezie per insaporire)
- 30 gr di verdure: nella mia versione ho messo 10 gr di spinaci sminuzzati e 20 gr delle verdure scartate prima…avete presente quelle che mi son servite per il brodo? Bene, le ho frullate e aggiunte al mio composto-nello specifico erano scarti e barbetta di un finocchio, gambi del broccolo, buccia di mezza carota e della parte verde dei porri)
Per decorare:
- 50 gr di stracchino di riso
- 8 pomodorini
- b. basilico fresco
- b. olio EVO
E ora ai fornelli…
L’aspetto divertente di questa pizza, non pizza è che si fa in pochissimo tempo (al contrario della pizza che deve fare il riposino…).
In una ciotola mettete la farina, l’acqua o brodo e mescolate con una frusta: l’unica accortezza è cercare di non far formare grumi.
Aggiungere quindi le verdure e mescolare per amalgamare bene il tutto.
Oliate una teglia antiaderente e versate il composto, livellandolo bene.
Con una spatola in silicone, sollevate un lato del composto e, quando cotto, aiutatevi con un coperchio e girate la finta pizza e proseguite con la cottura.
Quando pronta, adagiatela su un piatto e, ancora calda, guarnitela con ciuffetti di stracchino veg, pomodorini tagliati a metà e foglioline di basilico.
La fake pizza è pronta!
Può ovviamente essere personalizzata con spezie, verdure di stagione e tanto altro (una variante che proverò nei prossimi giorni sarà con della polpa di frutta...vi tengo aggiornati sul risultato).
Fatelo anche voi: provatela e se vi va, postate le foto taggandomi su facebook o instagram.