Anche Debsblog vuole celebrare la festa del papà e quindi eccomi qui, a raccontarti un po' del mio.
Se mi chiedessero: da bambinə, con chi era più facile che mangiassi junk food?
Io ti rispondo di certo: con mio padre!
Mia mamma ha sempre preparato cibo sano, gustoso ma adatto alle varie fasi della mia crescita: poco spazio per le “schifezze” (le uniche concesse, erano rappresentate dalla merenda a scuola che facevo con una merendina ma per un valido motivo: ha lavorato per tutta la mia infanzia in una delle più grandi aziende che producono proprio merendine…e che volevi sprecarle?!?).
Le nonne cibi “carichi”, sicuramente non light ma pur sempre cibo della tradizione e a modo loro, equilibrato.
Con mio padre la storia era diversa: di mestiere fruttivendolo, è riuscito a farmi mangiare la frutta dove non riusciva nessun’altro ma, come spesso erano i negozi di una volta, non vendeva solo frutta e verdura, si trattava più di una drogheria dove trovare anche scatolame, formaggi e salumi.
E così, i miei pomeriggi me li ricordo con il panino (rigorosamente la rosetta!) alla mortadella o al salame, un pezzo di grana e tante bibite gassate e succhi di frutta.
Quando a Bologna sono comparsi i primi fast food non ho mai avuto la voglia di mangiare quei panini che per me sapevano di “plastica”: perché dover mangiare un panino molliccio, con dentro qualcosa di non ben definito quando a casa potevo riempirmi bocca e naso di quello che per me allora era paradisiaco?
La cosa buffa è il ricordo che ho di quelle merende: oggi solo a pensare al ripieno dei miei panini o alle bevande che bevevo storco il naso, fin quasi ne sono nauseata, sono anni luce lontana da quel mondo alimentare.
Questo però non vuol dire che il ricordo che serbo sia meno bello e prezioso: negli anni ’80 parlare di vegan in Italia era pura utopia; per i nostri genitori il modo migliore di crescerci era nell’opulenza di cibo “grasso” e che, come era pensiero comune, facesse buon sangue (vi dico solo che a me, che ho sempre sofferto di pressione bassa, il medico disse a mia madre di farmi bere un goccio di vino rosso, che avrebbe risolto tutti i problemi. Questo quando avevo la “veneranda” età di 9 anni…fortuna che mia mamma, che nulla sa di medicina ma è sempre stata donna di buon senso, anche allora, quando era poco più di una ragazzina, non ha mai messo in pratica tali consigli!).
Il ricordo è quindi preziosissimo perché i panini che mi preparava mio papà erano pieni di tutto quello che sapeva di poter fare per prendersi cura di me.
Gli anni sono poi passati, i rapporti non sono sempre semplici e non ti nego che la mia scelta di diventare vegana lo abbia destabilizzato: non ho mai capito se perché non approva (ma non credo perché non ne sa abbastanza per farlo) o perché lo trova così lontano dal suo mondo e di conseguenza teme che lo sia anche io.
Abbiamo quindi trovato il compromesso che va bene sempre per tutti: quando ci troviamo a cena, si va di pizza.
Un’altra abitudine che ho preso con i miei genitori: una volta la settimana ci concedevamo questo regalo, che per me era un momento di festa.
E oggi?
Di sicuro ho meno bisogno, di quando ero bambina, di energia pronta all’uso per cui le mie merende sono più leggere ma non ti nego che a volte il paninozzo me lo faccio e me lo mangio con sommo gusto!
La farcia cambia a seconda di quello che ho in casa: qui ti lascio la ricetta di un panino che mi preparo spesso e che ha conquistato anche il marito.
Ah, ovviamente tutto in chiave veg!
Debsblog Paninozzo:
Scegliere un panino morbido, una rosetta o una ciabatta(con i semi per me è buonissima!).
Farcia: pomodori freschi (se non sono di stagione, fette di zucca cotta al forno e condita con origano e noce moscata), spinaci saltati in padella con un filo di olio e peperoncino che poi andremo a frullare con un cucchiaino di succo di limone, fette di avocado siciliano, fettine di tempeh saltato in padella con un cucchiaio di salsa di soia in cui sciogliere un cucchiaino di miso.
Assemblaggio: tagliare il pane a metà, spalmare la crema di spinaci, alternare i pomodori freschi (o la zucca),le fettine di avocado e finire con le fette di tempeh, accompagnandole con un po’ della salsa di soia e miso).
Questo panino è completo anche per un pranzo al sacco.